STORIA

La Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese custodisce un patrimonio fatto di opere, oggetti, fotografie e documenti raccolti da Jacqueline Vodoz e Bruno Danese a partire dal 1957. In quell’anno la coppia inizia un’avventura di condivisione che si concluderà solo alla scomparsa di Jacqueline Vodoz nel 2005. Con la nascita della società DANESE, inventano una modalità produttiva nuova, quella di Editori di Design, che renderà noto questo nome in tutto il mondo per la qualità e per un’originale integrazione tra arte e industria nella produzione di oggetti per la casa e l’ufficio, edizioni d’arte e giochi per bambini.

Tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, Jacqueline Vodoz e Bruno Danese condividono i progetti di alcuni artisti-designers come Bruno Munari ed Enzo Mari, che pensano all’arte ed alla serialità, all’unicità ed alla molteplicità dell’opera, all’oggetto ed alle qualità estetiche del materiale che lo costituisce. Sono promotori di iniziative che toccano l’industria ma parlano il linguaggio dell’arte. Nella sede milanese della Danese, per oltre un trentennio il pubblico ha modo di venire a contatto non solo con un’organizzazione produttiva, ma soprattutto con una macchina che produce cultura attraverso comportamenti, manifestazioni, mostre. In modo del tutto innovativo danno spazio dialetticamente alle contraddizioni ed agli spostamenti di pensiero che queste ricerche aprono.

MISSION E ORGANIZZAZIONE

La Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese è stata costituita nel 2006 ed ha sede legale a Milano in Via Santa Maria Fulcorina 17.

Scopi istituzionali

La Fondazione, per perseguire istruzione, cultura, studio e ricerca, si propone le seguenti finalità:

A – la tutela, la promozione, la divulgazione, la valorizzazione, la raccolta, l’archiviazione e la custodia degli oggetti, opere, documenti, progetti e libri collezionati o prodotti da Jaqueline Vodoz e Bruno Danese a partire dagli anni ’50 nei settori del design e delle arti visive secondo un vasto concetto di ricerca progettuale ed estetica che ha consentito la creazione di un patrimonio di straordinaria qualità e di rara coerenza, testimonianza integrale di un’epoca.

B – l’organizzazione di eventi, incontri e mostre

C – la facilitazione a studiosi, ricercatori e studenti, di accedere agli spazi appositamente dedicati alla visione e consultazione dei beni e degli archivi della Fondazione

La Fondazione è amministrata da un Consiglio di Amministrazione il cui presidente è:

Emilio Aguzzi de Villeneuve

Curatrice e Responsabile: Manuela Cirino

Collaboratrice e Archivista: Isabella Di Pietro