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  • 2020
  • - Enzo Mari Curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli

    29 marzo – 8 settembre 2024
    the Design Museum
    224 – 238 Kensington High Street
    London W8 6AG
    Questa imperdibile retrospettiva, che ha debuttato alla Triennale di Milano nel 2020, abbraccerà i 60 anni di carriera di Mari e riunirà centinaia di suoi progetti, che spaziano dai mobili, ai libri e ai giochi per bambini, al design di prodotti e grafica, fino a opere più concettuali basate su installazioni. Il materiale d’archivio fornirà una maggiore comprensione del processo di ricerca di Mari e dei principi chiave che hanno guidato e unificato il suo lavoro.

    Non solo uno dei designer più significativi del XX secolo, Mari è stato anche artista, insegnante, teorico e altro ancora. Nel corso della sua prolifica carriera, ha creato innumerevoli progetti duraturi e senza tempo, che hanno riempito le case e le strade dei milanesi e non solo. Critico dichiarato dell’industria del design, la sua convinzione intransigente della responsabilità sociale del design risuona con forza anche oggi, quando ci troviamo ad affrontare questioni ecologiche ed etiche con sempre maggiore urgenza.

    This unmissable retrospective which debuted at Triennale Milano in 2020, will span Mari’s 60-year career and bring together hundreds of his projects, ranging from furniture, children’s books and games, product and graphic design, to more conceptual installation-based works. Archival material will provide greater insight into Mari’s research process, and the key principles that guided and unified his work.

    Not only one of the 20th century’s most significant designers, Mari was also an artist, teacher, theorist, and more. During his prolific career, he created countless enduring and timeless designs, filling the homes and streets of the Milanese and beyond. An outspoken critic of the design industry, his uncompromising belief in the social responsibility of design resonates powerfully today, as we face ecological and ethical issues with ever greater urgency.

    Crediti/Credits
    A cura di/Curated by: Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli
    Immagine/Image: Enzo Mari, Putrelle; fotografia di/photograph by Jacqueline Vodoz
  • - Bruno Munari “El artista”

    5 gennaio – 10 marzo 2024
    MACA Museo de Arte Contemporaneo Atchugarry
    Manantiales – Maldonado – Uruguay
    “Oltre 120 opere – alcune delle quali provenienti da prestigiose istituzioni come la Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese – ci accompagnano in un viaggio attraverso gli esordi del Futurismo, gli importanti contributi all’arte concreta degli anni Cinquanta, soprattutto con i negativi-positivi, l’arte cinetica degli anni Sessanta, di cui è stato uno dei promotori, la sperimentazione di nuove tecniche espressive, dalle diapositive astratte proiettate all’arte moltiplicata e all’uso delle fotocopie, il tutto perennemente impregnato della sua ben nota ironia concettuale, con cui ha sempre messo in discussione anche se stesso.

    Bruno Munari (Milano 1907-1998) ha utilizzato molteplici linguaggi creativi: come designer, artista, pedagogo, grafico e agitatore culturale, Munari è noto per aver contribuito a permeare i confini tra linguaggi artistici che durante il modernismo, nonostante la loro affinità, erano considerati accademicamente separati. Inoltre, la sua opera ha attraversato sette decenni di lavoro creativo, dalla fine degli anni Venti alla fine degli anni Novanta, un periodo in cui l’arte – e il mondo – sono cambiati come in nessun altro momento della storia. 

    Tuttavia, Munari ha sempre mantenuto un “metodo” coerente e ha saputo adattarsi non solo ai nuovi tempi, ma anche ai nuovi linguaggi: alla fine, tutto poteva essere sintetizzato nell’idea di “progetto”, che è l’asse portante di ogni azione creativa e che assume forme diverse a seconda della disciplina a cui viene applicato. Il “progetto” di Munari ha dimostrato una capacità applicativa davvero multiforme, e da tempo la sua fama è cresciuta e lo ha reso una figura apprezzata anche all’estero. Questa versatilità, che all’inizio costituiva un ostacolo al suo riconoscimento, oggi è diventata una delle caratteristiche più apprezzate e potenti nell’altrettanto sfaccettato campo della creatività.”

    “More than 120 works – some of them from prestigious institutions such as the Jacqueline Vodoz Foundation and Bruno Danese – take us on a journey through the beginnings of Futurism, the important contributions to Concrete Art in the 1950s, especially with the negative-positives, the Kinetic Art of the 1960s, of which he was one of the promoters, the experimentation with new expressive techniques, from abstract projected slides to Multiplied Art and the use of photocopies, all continuously imbued with his well-known conceptual irony, with which he always questioned even himself.

    Bruno Munari (Milan 1907-1998) used multiple creative languages: as a designer, artist, pedagogue, graphic designer and cultural agitator, Munari is known for having helped to permeate the boundaries between artistic languages that during modernism, despite their affinity, were considered academically separate. Moreover, his work spanned seven decades of creative work, from the late 1920s to the late 1990s, a period in which art – and the world – changed like at no other time in history.
    However, Munari always maintained a consistent ‘method’ and was able to adapt not only to new times, but also to new languages: in the end, everything could be summarised in the idea of the ‘project’, which is the backbone of every creative action and which takes different forms depending on the discipline to which it is applied. Munari’s ‘project’ has demonstrated a truly multiform application capacity, and his fame has grown and made him an appreciated figure even abroad. This versatility, which initially constituted an obstacle to his recognition, has today become one of the most appreciated and powerful characteristics in the multifaceted field of creativity.”

    Crediti/Credits
    A cura di/Curated by: Marco Meneguzzo
    Immagine/Image: Bruno Munari, Ora X, fotografia di/photograph by Roberto Marossi
  • - BRUNO MUNARI

    La mostra che si è svolta a Madrid presso la FUNDACIÓN JUAN MARCH tra febbraio e maggio 2022, in una versione adattata è divenuta itinerante ed è stata presentata al MUSEO MACA di Alicante dal 13 giugno al 25 settembre 2022.
    Proseguirà al MUSEU FUNDACIÓN JUAN MARCH di Palma e al MUSEO DE ARTE ABSTRACTO ESPAÑOL di Cuenca.
    In questo nuovo adattamento della mostra itinerante, fondamentale rimane l’apporto dalla Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese che ha collaborato attivamente alla realizzazione della mostra, partecipando con il proprio supporto scientifico e con il prestito di un cospicuo nucleo di opere dalle proprie collezioni, per rendere possibile un evento che contribuirà in modo significativo alla divulgazione e alla conoscenza di questa figura, unica nel suo genere.
    Sedi espositive:
    13 giugno – 25 settembre 2022
    Museo de Arte Contemporáneo de Alicante, Alicante
    18 ottobre 2022 – 4 febbraio 2023
    Museu Fundación Juan March, Palma
    2 marzo  – 11 giugno 2023
    Museo de Arte Abstracto Español, Cuenca


    The exhibition, which took place in Madrid at the FUNDACIÓN JUAN MARCH between February and May 2022, in an adapted version became a travelling exhibition and was presented at the MUSEO MACA in Alicante from 13 June to 25 September 2022.
    It will continue at the MUSEU FUNDACIÓN JUAN MARCH in Palma and at the MUSEO DE ARTE ABSTRACTO ESPAÑOL in Cuenca.
    In this new adaptation of the travelling exhibition, the contribution of the Jacqueline Vodoz and Bruno Danese Foundation remains fundamental. The Foundation has actively collaborated in the realization of the exhibition, providing scientific support and lending a large number of works from its own collections, to make possible an event that will significantly contribute to the knowledge of this unique figure.
    Exhibition venues:
    13 june – 25 september 2022
    Museo de Arte Contemporáneo de Alicante, Alicante
    18 october 2022 – 4 february 2023
    Museu Fundación Juan March, Palma
    2 march  – 11 june 2023
    Museo de Arte Abstracto Español, Cuenca


    Crediti/Credits
    A cura di/Curated by: Manuel Fontán del Junco, Marco Meneguzzo and Aida Capa
    Immagine/Image: Bruno Munari, Campari, 1960
    fotografia di/photograph by: © Roberto Marossi
    Più informazioni/More informations: Fundación Juan March
  • - BRUNO MUNARI

    Siamo lieti di annunciare l’esposizione BRUNO MUNARI, che si terrà presso la Fundación Juan March a Madrid, Calle de Castelló 77.
    La prima retrospettiva in Spagna dedicata a Bruno Munari (Milano, 1907-1998) e la mostra più completa finora realizzata fuori dall’Italia su questo artista, noto soprattutto per essere una delle figure più importanti del design e della comunicazione visiva del XX secolo. Munari ha cercato l’essenza dell’arte e del design nell’equilibrio tra rigore e leggerezza, usando sempre il gioco, l’umorismo e l’ironia. Questa sorta di “mostra collettiva di Bruno Munari” (come ha chiamato una delle sue mostre) comprende dipinti, disegni e sculture – opere bidimensionali e tridimensionali, come le chiamava l’artista – proiezioni e giochi di luce, pezzi di grafica e disegno industriale, esercizi e scritti tipografici e libri per bambini, tra le altre opere. La selezione spazia dai suoi primi lavori legati al futurismo e al design grafico alle sue ultime sperimentazioni degli anni ’90. La mostra e la pubblicazione che l’accompagna sono organizzate in aree costruite intorno ai concetti metodologici essenziali per il lavoro di Munari -tempo, metodo, leggerezza, sperimentazione o contemplazione- in cui sono presentate circa trecento opere provenienti da collezioni e istituzioni pubbliche e private.
    La Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese ha collaborato attivamente alla realizzazione della mostra, partecipando con il proprio supporto scientifico e con il prestito di un cospicuo nucleo di opere dalle proprie collezioni, per rendere possibile un evento che contribuirà in modo significativo alla divulgazione e alla conoscenza di questa figura, unica nel suo genere.

     

    We are pleased to announce the exhibition BRUNO MUNARI, which will be held at the Fundación Juan March, Calle de Castelló 77, Madrid.
    The first retrospective dedicated in Spain to Bruno Munari (Milan, 1907-1998) and the most complete exhibition to date outside of Italy on this artist, especially known for being one of the most important figures in design and visual communication of the 20th century . Munari sought the essence of art and design in the balance between rigor and lightness, always using play, humor and irony. This kind of “Bruno Munari collective show” (as he called one of his exhibitions) includes paintings, drawings and sculptures – two- and three-dimensional works, as the artist used to refer to them – projections and plays of light, pieces of graphic and industrial design, typographic and writing exercises and children’s books, among other works.
    The selection ranges from his early works linked to futurism and graphic design to his latest experiments in the 1990s. The exhibition and the publication that accompanies it are organized in areas built around the methodological concepts essential to Munari’s work – time, method, lightness, experimentation or contemplation – in which nearly three hundred works from private and public collections and institutions.
    The Jacqueline Vodoz and Bruno Danese Foundation has actively collaborated in the realization of the exhibition, providing scientific support and lending a large number of works from its collections to make possible an event that will contribute significantly to the knowledge of this unique figure.

     

    Crediti/Credits
    A cura di/Curated by: Manuel Fontán del Junco, Marco Meneguzzo and Aida Capa
    Immagine/Image: Bruno Munari, Le forchette di Munari, 1958-1970
    fotografia di/photograph by: © Roberto Marossi
    Più informazioni/More informations: Fundación Juan March
  • - Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli

    17 ottobre 2020 – settembre 2021
    Triennale Milano presenta la mostra Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist (con la co-curatela di Francesca Giacomelli) dedicata al lavoro e al pensiero di Enzo Mari – uno dei principali progettisti, artisti, critici e teorici – documentati attraverso progetti, modelli, disegni e materiali spesso inediti, provenienti dall’Archivio Mari recentemente donato al CASVA – Centro di Alti Studi sulle Arti Visive del Comune di Milano.
    Un nucleo piuttosto consistente di oggetti e opere proviene dalla Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese.
    La grande retrospettiva in Triennale costituisce dunque un’occasione unica per approfondire la lunga carriera di Mari – proprio nella città in cui ha sempre vissuto e lavorato – offrendo nuovi spunti interpretativi e chiavi di lettura.
    La mostra, nata dal costante scambio e dialogo intercorsi negli anni tra Mari stesso e il curatore Hans Ulrich Obrist, racconta oltre 60 anni di attività progettuale, dall’arte al design, dall’architettura alla filosofia, dalla didattica alla grafica.
    Il progetto espositivo è articolato in una sezione storica, a cura di Francesca Giacomelli, e in una serie di contributi di artisti e progettisti internazionali – Virgil Abloh, Adelita Husni-Bey, Tacita Dean, Dominique Gonzalez-Foerster, Mimmo Jodice, Dozie Kanu, Adrian Paci, Barbara Stauffacher Solomon, Rirkrit Tiravanija, Danh Vō, Nanda Vigo – invitati a rendere omaggio a Mari attraverso installazioni site-specific e nuovi lavori appositamente commissionati.

    La sezione storica si sviluppa a partire dal riallestimento dell’ultimo progetto espositivo dell’autore, Enzo Mari. L’arte del design, tenutosi alla GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino nel 2008-2009, di cui Mari stesso aveva seguito la curatela, l’allestimento e il catalogo (un progetto globale).
    La mostra presenta un corpus che raccoglie una selezione di circa 250 progetti di Mari – dalle Pitture degli anni Cinquanta alle Strutture degli anni Cinquanta e Sessanta (Arte programmata), dalla serie di contenitori Putrella (1958) ai multipli d’arte de La Serie della Natura (1961-1976), dai vasi delle Nuove proposte per la lavorazione a mano del marmo, Serie Paros (1964) agli Allestimenti modulari di cartone (1964-1970), dal progetto per la Copertina della Collana Universale Scientifica Boringhieri (1965) alla sedia Box (1971), dall’Autoprogettazione (1973) alle ciotole della Proposte per la lavorazione a mano della porcellana. Serie Samos (1973), dalle 44 valutazioni (1976-2008) alla sedia Tonietta (1980), dai progetti non realizzati Tre piazze del Duomo (1982) all’Allegoria della dignità (1988), dalle Lezioni di disegno (2007-2008) fino al progetto Per un Nuovo Museo del design per la rivista “Abitare” (2009-2010) – considerati tra i più rappresentativi dei quasi 2.000 ideati nel corso della sua carriera. Le opere sono esposte in ordine cronologico, senza distinzioni fra discipline, tecniche e tipologie di ricerca.

    In parallelo, diciannove Piattaforme di Ricerca, ideate per la mostra in Triennale, presentano approfondimenti su altrettanti progetti dai quali emergono le tematiche centrali nella pratica e nella poetica di Mari: le prime indagini sulle ambiguità percettive, le ricerche sulla produzione sperimentale, le ricerche sulla produzione di serie, il tema dello standard, etc. Negli approfondimenti è inclusa una selezione delle Allegorie – tra queste la prima Modulo 856 (1967), l’esercizio critico di progetto Proposta per un’autoprogettazione (1974), Perché una mostra di falci? (1986), l’ultima realizzata dall’autore Sessanta fermacarte (2010) – e degli ultimi progetti realizzati da Mari negli anni successivi alla mostra antologica di Torino, tra i quali lo scenografico progetto di allestimento dell’esposizione Vodun, African Voodoo (2011) disegnato per la Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi nel 2010, di cui è riproposto un ambiente dai potenti rimandi formali alle strutture dei modelli che costituiscono la Proposta per un’autoprogettazione del 1974.

    Completa il percorso una serie di video interviste realizzate da Hans Ulrich Obrist che testimoniano la costante tensione etica di Mari, la sua profondità teorica e la straordinaria capacità progettuale di dare forma all’essenziale.

    The Enzo Mari exhibition curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli, opens on 17 October 2020 at the Triennale Milano.
    Triennale Milano presents the exhibition Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist (co-curated by Francesca Giacomelli) dedicated to the work and ideas of Enzo Mari – a leading designer, artist, critic and theorist. The exhibition showcases designs, models, drawings and materials, some of which previously unpublished, originating from the Mari Archive recently donated to CASVA (Centre for Advanced Studies in the Visual Arts) of the Municipality of Milan. A substantial collection of objects and works also comes from the Jacqueline Vodoz and Bruno Danese Foundation.The major retrospective exhibition at the Triennale is therefore a unique occasion to explore Mari’s long career – precisely in the city where he himself lived and worked – opening up new ways of reading his work and new opportunities for interpretative insights.
    This exhibition is the result of years of constant exchange and dialogue between Mari and curator Hans Ulrich Obrist. It recounts more than 60 years of design projects ranging from art and design, architecture and philosophy, to teaching and graphic design.
    The exhibition is divided into a historical section, curated by Francesca Giacomelli, and a separate series composed of contributions by the following international artists and designers who were invited to pay homage to Mari through site-specific installations and new, specially commissioned works: Virgil Abloh, Adelita Husni-Bey, Tacita Dean, Dominique Gonzalez-Foerster, Mimmo Jodice, Dozie Kanu, Adrian Paci, Barbara Stauffacher Solomon, Rirkrit Tiravanija, Danh Vō and Nanda Vigo.
    The exhibition features a corpus of approximately 250 of Mari’s projects – including paintings from the 1950s, structures from the 1950s and 1960s (Programmed Art), Putrella (1958) container series, multiples from La Serie della Natura (1961-1976), vases from Nuove Proposte per la Lavorazione A Mano del Marmo, Paros (1964) series, modular cardboard sets (1964-1970), Copertina della Collana Universale Scientifica Boringhieri (1965) project, Box (1971) chair, Autoprogettazione (1973), to bowls from Proposte per la Lavorazione A Mano della Porcellana. Not to mention the Samos (1973) series, 44 Valutazioni (1976-2008), Tonietta (1980) chair, the unfinished project Tre Piazze del Duomo (1982), Allegoria della Dignità (1988), Lezioni di Disegno (2007-2008), to the project Per un Nuovo Museo del Design for the magazine “Abitare” (2009-2010), which is considered to be among the most significant of almost 2,000 works created in the course of his career. The works are exhibited in chronological order, with no distinction made between disciplines, techniques and types of research.
    Alongside the Triennale exhibition, nineteen Research Platforms have been designed to present in-depth analysis across a number of works that display the themes central to Mari’s practice and vision: the research into perceptual ambiguities, the experimental production, multiple productions, the theme of the standard, etc.

    In-depth studies include a selection of Allegories – among these the first Module 856 (1967), the critical project Proposta per un’autoprogettazione (1974), Perché una mostra di falci? (1986) and the last one made by the artist called Sessanta fermacarte (2010). Later projects created by Mari in the years following the anthological exhibition in Turin are also included, for example the scenic design exhibition Vodun, African Voodoo (2011) designed for the Fondation Cartier pour l’art contemporain of Paris in 2010, whose powerful environmental designs were proposed again with formal references to the structures constituting the models of Proposta per un’autoprogettazione in 1974.
    A series of video interviews by Hans Ulrich Obrist completes the journey, a testament to Mari’s constant ethical questioning, his theoretical depth and his extraordinary design skills that enabled him to give shape to the simple.

    Crediti/Credits
    A cura di/Curated by: Hans Ulrich Obrist con Francesca Giacomelli
    Progetto dell’allestimento/Exhibition design: Paolo Ulian
    Direzione artistica/Art Direction: Lorenza Baroncelli
    Immagine/Image: Enzo Mari, Struttura 913, fotografia di/photograph by Roberto Marossi
  • - I LUOGHI DEL PROGETTO

    Il Circuito Lombardo Musei Design propone negli spazi di Triennale Milano, dal 20 al 22 novembre, una maratona di eventi dal titolo “I LUOGHI DEL PROGETTO. Tre giorni di incontri in Triennale: racconti, proiezioni e una mostra” a cura di Claudio Palvarini e Lodovico Gualzetti.

    L’articolato evento, organizzato da CS&L Consorzio Sociale in collaborazione con Magutdesign, il sostegno di Regione Lombardia, il contributo di Fondazione Cariplo e l’ospitalità di Triennale Milano, coinvolge le ventisette realtà tra musei, archivi e studi-museo del design del Circuito Lombardo Musei Design, che rappresentano l’eccellenza nell’ambito del disegno industriale e che da due anni fanno parte di un network molto attivo.

    CALENDARIO APPUNTAMENTI

    venerdì 20
    IMPLUVIUM
    ore 17.00 Inaugurazione mostra “Un viaggio nel paese del design”
    ore 17.00 – 20.00 “Oggetti unici”

    sabato 21
    IMPLUVIUM
    ore 12.00 – 20.00 mostra “Un viaggio nel paese del design”
    AGORÀ
    ore 16.00 – 19.00 “Raccontare e raccontarsi, gli archivi narrati in un dialogo tra giovani autori e i curatori” + “Oggetti unici”
    ore 19.00 – 20.00 “Video design”

    domenica 22
    IMPLUVIUM
    ore 12.00 – 20.00 mostra “Un viaggio nel paese del design”
    AGORÀ
    ore 16.00 – 19.00 “Raccontare e raccontarsi, gli archivi narrati in un dialogo tra giovani autori e i curatori” + “Oggetti unici”
    ore 19.00 – 20.00 “Vogliamo ricostruire l’Italia”
    presentazione del volume curato da Lodovico Gualzetti e Claudio Palvarini per Archivio Giovanni Sacchi
    ore 20.00 – 21.00 “Video design”

    Tutti gli appuntamenti saranno gratuiti e non è prevista prenotazione.
    Ingresso fino a esaurimento posti

     

    Coordinate

    Titolo: I LUOGHI DEL PROGETTO
    Tre giorni di incontri in Triennale: racconti, proiezioni, laboratori e una mostra
    Sede: Triennale Milano, viale Alemagna 6, Milano
    Date: 20 – 22 novembre 2020